lunedì 1 novembre 2010

Il Cohiba Behike 52


Scheda del Cohiba Behine (Formato: Laguito n° 4 in 52x119)

Caccia grossa in Italia per le preziose scatole degli ormai celeberrimi sigari Cohiba Behike, il cui costo varia dai 26 ai 33 euro. Ho avuto occasione di provare il formato 52 -il diametro-; dal soddisfacente risultato mi auguro di riuscire a fumare anche gli altri due formati, più grandi. Certo, che sia un sigaro di altissimo livello lo preannuncia già la fascia esterna, al tatto untuosa, color testa di moro, profumata di cuoio, stalla, legno dolce, caffè, cui si aggiungono in nota finale, al piede, sentori erbacei molto delicati. Intanto, qualche informazione da Internet sulla produzione speciale di questa linea: “(…) La filosofia del nuovo progetto Cohiba Behike si sviluppa sul criterio della ricercatezza e della rarità, e trae la sua forza anche dalle foglie utilizzate per realizzare i nuovi moduli, eredi di quelli usciti nel 2006 come i sigari più costosi al mondo. Una precisa scelta è stata compiuta a livello di studio delle foglie: il tabacco utilizzato nel ripieno è il così detto Medio Tiempo, un tipo di foglia scomparso da tempo nelle ordinarie catalogazioni. Si tratta di tabacco proveniente dal piano fogliare più alto delle piante (ma non tutte sono in grado di produrlo) ed il loro numero non è mai superiore a due per pianta. E’ noto come, al variare del piano fogliare di provenienza, le foglie rivelino un diverso contenuto di minerali ed olii essenziali. In particolare, le foglie della parte superiore della pianta sono caratterizzate da un alto tenore di olii e sostanze in grado di conferire al sigaro sapore ed intensità. Ed è proprio dalle foglie Centro Gordo e Corona, le più alte della pianta, che si ricava il Medio Tiempo. Il termine “fortaleza 4” utilizzato dai vegueros per designare questo tabacco è garanzia di manufatti dal carattere straordinario, in grado di offrire al fumatore gusto ed aromi particolarmente intensi. Il tabacco per realizzare questi sigari proviene naturalmente da Vuelta Abajo, dalle più rinomate vegas finas de primera di San Luis e San Juan y Martínez. I nuovi Behike saranno prodotti, anno per anno, in dipendenza appunto della disponibilità di queste preziose foglie.

Ed ora, la mia personale recensione. La fumata complessiva del sigaro evidenzia che l’evoluzione degli aromi si compie grosso modo in due terzi: il primo, molto lungo, di grande soddisfazione, che si gioca su un’ amplissima varietà aromatica innestata su un grado di forza moderata; il secondo, più breve, che conta su un ispessimento degli aromi e della forza, sebbene quest’ultima non superi mai il livello di guardia della piacevolezza, anzi, nel brevissimo finale, un po’ amaro per via delle sostanze della combustione, accenni quasi a diminuire, evento molto raro, almeno per la mia esperienza. Vediamo in dettaglio le doti del sigaro. Innanzitutto, una costruzione esemplare: il sigaro è ben riempito e senza nodi, per cui il tiraggio si mantiene perfetto per tutta la durata della fumata, circa un’ora e mezza. Poi, il gusto. Il valore essenziale del Cohiba Behike sta nell’incredibile capacità di variazione del gusto e degli aromi. Mi aspettavo un inizio alla Cohiba di El Laguito, ossia frutta esotica, invece ho trovato un dolce equilibrato un po’ vegetale, come il dolce dell’uva rosata, con sentori di vaniglia, mentre nel naso ho percepito una delicata speziatura dolce, la cannella. Con gentilezza, senza fretta, dal dolce vanigliato il Behike varia verso il cacao fondente, cambia registro insomma, si fa più amarognolo, ma sempre pastoso e delicato, tanto che spesso, per voluttà, viene da inghiottire il fumo stesso. Improvvisamente, ad inaugurare il secondo terzo, il cacao si vena di caffè, mentre nel naso si avvertono le prime puntatine di speziatura piccante, il pepe nero. Poi di nuovo si fa strada il cacao, e nel naso si ammorbidisce la speziatura, tornata cannella. Soddisfacente. Bisogna riconoscere che le foglie del Medio Tiempo utilizzate per la fattura di questo sigaro effettivamente ripagano il fumatore del denaro speso per l’acquisto. Persistenza delicata, ma nel ricordo della bontà della fumata la persistenza è vivida!COHIBA BEHIKE 52

Formato: Laguito n° 4 (52x119).

Caccia grossa in Italia per le preziose scatole degli ormai celeberrimi sigari Cohiba Behike, il cui costo varia dai 26 ai 33 euro. Ho avuto occasione di provare il formato 52 -il diametro-; dal soddisfacente risultato mi auguro di riuscire a fumare anche gli altri due formati, più grandi.

Che sia un sigaro di altissimo livello lo preannuncia già la fascia esterna, al tatto untuosa, color testa di moro, profumata di cuoio, stalla, legno dolce, caffè, cui si aggiungono in nota finale, al piede, sentori erbacei molto delicati. Intanto, qualche informazione da Internet sulla produzione speciale di questa linea: “(…) La filosofia del nuovo progetto Cohiba Behike si sviluppa sul criterio della ricercatezza e della rarità, e trae la sua forza anche dalle foglie utilizzate per realizzare i nuovi moduli, eredi di quelli usciti nel 2006 come i sigari più costosi al mondo. Una precisa scelta è stata compiuta a livello di studio delle foglie: il tabacco utilizzato nel ripieno è il così detto Medio Tiempo, un tipo di foglia scomparso da tempo nelle ordinarie catalogazioni. Si tratta di tabacco proveniente dal piano fogliare più alto delle piante (ma non tutte sono in grado di produrlo) ed il loro numero non è mai superiore a due per pianta. E’ noto come, al variare del piano fogliare di provenienza, le foglie rivelino un diverso contenuto di minerali ed olii essenziali. In particolare, le foglie della parte superiore della pianta sono caratterizzate da un alto tenore di olii e sostanze in grado di conferire al sigaro sapore ed intensità. Ed è proprio dalle foglie Centro Gordo e Corona, le più alte della pianta, che si ricava il Medio Tiempo. Il termine “fortaleza 4” utilizzato dai vegueros per designare questo tabacco è garanzia di manufatti dal carattere straordinario, in grado di offrire al fumatore gusto ed aromi particolarmente intensi. Il tabacco per realizzare questi sigari proviene naturalmente da Vuelta Abajo, dalle più rinomate vegas finas de primera di San Luis e San Juan y Martínez. I nuovi Behike saranno prodotti, anno per anno, in dipendenza appunto della disponibilità di queste preziose foglie.

Ed ora, la mia personale recensione. La fumata complessiva del sigaro evidenzia che l’evoluzione degli aromi si compie grosso modo in due terzi: il primo, molto lungo, di grande soddisfazione, che si gioca su un’ amplissima varietà aromatica innestata su un grado di forza moderata; il secondo, più breve, che conta su un ispessimento degli aromi e della forza, sebbene quest’ultima non superi mai il livello di guardia della piacevolezza, anzi, nel brevissimo finale, un po’ amaro per via delle sostanze della combustione, accenni quasi a diminuire, evento molto raro, almeno per la mia esperienza. Vediamo in dettaglio le doti del sigaro. Innanzitutto, una costruzione esemplare: il sigaro è ben riempito e senza nodi, per cui il tiraggio si mantiene perfetto per tutta la durata della fumata, circa un’ora e mezza. Poi, il gusto. Il valore essenziale del Cohiba Behike sta nell’incredibile capacità di variazione del gusto e degli aromi. Mi aspettavo un inizio alla Cohiba di El Laguito, ossia frutta esotica, invece ho trovato un dolce equilibrato un po’ vegetale, come il dolce dell’uva rosata, con sentori di vaniglia, mentre nel naso ho percepito una delicata speziatura dolce, la cannella. Con gentilezza, senza fretta, dal dolce vanigliato il Behike varia verso il cacao fondente, cambia registro insomma, si fa più amarognolo, ma sempre pastoso e delicato, tanto che spesso, per voluttà, viene da inghiottire il fumo stesso. Improvvisamente, ad inaugurare il secondo terzo, il cacao si vena di caffè, mentre nel naso si avvertono le prime puntatine di speziatura piccante, il pepe nero. Poi di nuovo si fa strada il cacao, e nel naso si ammorbidisce la speziatura, tornata cannella. Soddisfacente. Bisogna riconoscere che le foglie del Medio Tiempo utilizzate per la fattura di questo sigaro effettivamente ripagano il fumatore del denaro speso per l’acquisto. Persistenza delicata, ma nel ricordo della bontà della fumata la persistenza è vivida!

Eva Vannicelli

Nessun commento: